CULTURA
sul piano intellettuale e morale.
Alessio Schiavon
Alessio Schiavon (Padova, 1966) muove i primi passi nel mondo dell’arte nel 2016 e subito il suo stile pittorico, originale e sensibile, cattura l’attenzione dei collezionisti. Una lunga serie di mostre e di premi in Italia, Francia, Marocco, Spagna, Argentina lo fa conoscere sin da subito anche fuori dai confini nazionali.
Dal 2021 inizia una serie prestigiosa di mostre personali: da Padova, accostato alle tele del genio della pop-art italiana Mario Schifano, a Vicalvi (FR), secondo luogo francescano dopo Greccio dove Alessio espone le sue opere, poi una sala personale al Palazzo della Cancelleria Vaticana a Roma, per culminare nel 2024 con due grandi mostre, a Cassino e Padova, in occasione deli 80 anni dai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale.
Quella di Padova Nel Museo di Palazzo Santo Stefano, sede della Provincia, è la prima grande antologica di Schiavon, con 75 opere in esposizione per due mesi.
Schiavon si esprime con la tecnica dell’olio su tela, sfruttata in ogni possibile variazione: spatolature, velature, gocciolature, persino inclusioni materiche.
Sin dagli esordi (informali solo per breve tempo), elabora il suo “alfabeto botanico”, inventa cioè quelle corolle che diventano da subito il suo mezzo espressivo, il mezzo con cui esprime le emozioni, racconta gli stati d’animo, narra fatti storici.
Alfabeto dell’anima che i fiori rendono universale, superando qualunque barriera linguistica, culturale, qualunque corrente artistica.
Un linguaggio capace di raccontare i moti dell’anima ma anche l’amore per i cavalli (“Anastasia” è l’unico quadro a cui Alessio ha dato un titolo), l’attenzione alla natura (sempre capace di rinascita e quindi benigna e di esempio), la profondità spirituale così come la libertà e la responsabilità civile dell’arte.
Un pittore che ha raggiunto la sua maturità artistica in modo assolutamente originale, indipendente e riconoscibile, entrato a pieno titolo nell’attenzione dei collezionisti più raffinati, capace di sorprendere con sempre nuove sperimentazioni tecniche e nuove palette di colori e mai uguale a se stesso, pur nella coerente, poetica continuità del suo linguaggio floreale.
Opere che raccontano un profondo amore per la vita, una visione positiva, il rispetto per la Natura in ogni sua forma e una fede, laica ma profonda, nella continua rinascita materiale e spirituale di ogni essere.